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Stele di C. Purpurarius Nicephor

Collocazione:

  • Musei Civici di Modena, Lapidario Romano

Tipologia monumento:

  • Stele parallelepipeda

Dettagli:

Stele di C. Purpurarius Nicephor

Stele parallelepipeda, con specchio epigrafico ribassato e corniciato, sormontato da un timpano. La parte inferiore della stele, destinata al fissaggio nel terreno, è appena sbozzata. La stele è databile intorno alla fine del I secolo d.C.


V(ivus) f(ecit)/ C(aius) Purpura/rius Nicephor/ sibi et uxoribus /filis filiabus/ libertis liber/tab(us) servis ser/vab(us)/ in fr(onte) p(edes) XV in a(gro) p(edes) XXX

Ancor vivo fece Caio Porporario Niceforo, per sé e per le mogli, per i figli e le figlie, per i liberti e le liberte, per i servi e le serve. L'area sepolcrale misura sulla fronte 15 piedi (m 4,4) e in profondità 30 piedi (m 8,8) (= mq. 39,4).

C. Purpurarius Nicephor accomuna nella stessa sepoltura le mogli e tutta la sua la famiglia allargata fino agli schiavi. Probabilmente per non rivelare l'origine servile, di cui il cognome di origine greca Nicephor è comunque un indizio, omette il patronimico e il patronato. Il gentilizio del personaggio potrebbe derivare dalle attività artigianali legate alla lavorazione della lana, una delle risorse economiche principali di Mutina. Il purpurarius si occupava principalmente della tintura, dopo le fasi della sgrassatura e del candeggio delle lane.

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