Cittanova, via Emilia, via Viazza

A circa 100 metri ad est del santuario si trovava un importante centro artigianale, attivo tra la fine del II secolo a.C. e il I secolo d.C., in cui si produceva un particolare tipo di oggetti votivi, lucerne di tipo ellenistico e tardorepubblicano.

Le officine di Cittanova erano collegate a quelle in funzione nello stesso periodo a Magreta nell’ambito delle attività commerciali e cultuali praticate nell’area dei Campi Macri, dove si svolgeva una delle più importanti fiere-mercato del mondo romano. Entrambi i centri produttivi erano funzionali non solo alle attività commerciali, ma anche alle pratiche religiose che si svolgevano nei rispettivi santuari. L'esistenza di una stretta relazione tra i due centri è confermata dal fatto che il santuario di Cittanova si trovava presso la confluenza sulla via Emilia della via transappenninica che scendeva dalla valle del Secchia, coincidente con uno dei principali cardini della centuriazione, sulla quale si sviluppavano anche i Campi Macri. Inoltre, la decadenza del santuario e degli annessi impianti produttivi all’inizio del I secolo d.C. coincide con quella dei Campi Macri.