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APOLLINARES

In origine gli Apollinares erano sacerdoti addetti al culto di Apollo che, secondo alcuni autori, i Romani introdussero in area cisalpina fin dall'età repubblicana, sovrapponendolo probabilmente ad antichi culti preromani legati alle proprietà terapeutiche delle acque. Anche se le numerose testimonianze epigrafiche di Mutina riguardanti gli Apollinares si datano tutte a partire dal I secolo d.C. è ragionevole ritenere che il culto di Apollo fosse praticato già in precedenza.
Il processo di acquisizione di poteri sempre più forti da parte di Augusto e le necessità propagandistiche determinate dall'affermazione del sistema imperiale determinarono anche una progressiva divinizzazione dell'imperatore e la conseguente identificazione di Augusto con Apollo, suo nume tutelare fin dai tempi della battaglia di Azio (31 a.C.). In questo quadro è probabile che a Mutina, come anche a Luceria (l'attuale Lucera, in provincia di Foggia), gli Apollinares costituissero, con l'introduzione del culto imperiale in ambito municipale, una sorta di congregazione cittadina addetta al culto dell'imperatore-dio. In questo senso gli Apollinares avrebbero svolto una funzione analoga a quella che altrove era ricoperta dagli Augustales. A conferma di tale ipotesi è l'iscrizione della stele di Marcus Aelanius Proculus, che si definisce apollinaris et augustalis, evidenziando da un lato la dualità dei collegi, ma allo stesso tempo rimarcandone la stretta complementarità di funzioni e le affinità sul piano giuridico e sociale. Tale complementarità si definì in modo esplicito però solo in un secondo momento, forse soltanto nel corso del II secolo.
L'ordinamento degli Apollinares era simile a quello degli Augustales e prevedeva una gerarchia di ruoli di cui era espressione la suprema carica di magister che risulta attestata dalla stele di Marcus Paccius Orinus e da una stele mutila rinvenuta nel territorio modenese dedicata da un magister apollinaris alla propria consorte. I membri del collegio appartenevano quasi tutti alla ricca e ambiziosa classe dei liberti, tesi al riscatto della propria inferiorità giuridica tramite la carriera religiosa e normalmente dediti a professioni che garantivano un notevole benessere economico. Più di rado sono attestati Apollinares di nascita libera, spesso personalità influenti come il decurione Lucius Novius o comunque di condizioni agiate, come denota l'importante monumento di Quintus Petronius.
Il collegio assicurava ai propri membri molto di più che il mutuo soccorso o la degna sepoltura, come di regola avveniva all'interno di altri sodalizi; la fedeltà all'imperatore era ricambiata con una dignità non altrimenti perseguibile, di cui erano espressione diretta le insegne ornamentali, simili a quelle riservate ai decurioni (toga praetexta, sella curule, fasci senza scure) esibite con orgoglio nei posti privilegiati a teatro e nei pubblici banchetti e riprese perfino nei monumenti onorari e funerari con valenza di messaggio simbolico.