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Tommasino de’ Bianchi, Cronaca modenese, 16 maggio 1552

Collocazione:

  • BE, Cronache Modenesi manoscritte, a.T.1.10, cc. 899 r., 904 v., 906 r.

Dettagli:

Tommasino de’ Bianchi, Cronaca modenese, 16 maggio 1552

Lunedì adì 16 mazo.
Il se attrovato una bella e granda sepultura in Maraldo volendo edificare messer don Domenigo Morando canonico modeneso una colona fra lui e Zan Francesco Firavante, la quale è quasi tutta del detto Feravante et li agenti del detto messer Domenigo dicono essere sua per havere tolto dal detto el fatto e disfatto; la quale è sotto terra dalle braza 12 el suo piano. Se dice che el Magnifico messer Girardino Molza la vole lui et favorise el Firavante; ma el bisognarà andare alla bothega delli dottori per saper de chi la de essere de rasone perché el fatto e disfatto importa assai.


Zobia adì 26 mazo.
La sepultura attrovata in Maraldo fu cavata eri sera fora e lo cuperto fu cavato ad 24 come appare in questo, la quale è larga braza 1 oncie 3, longa braza 4 ½, alta senza cuperto braza 1 oncie 9; el cuperto è longo braza 5 ½ et gera dentre una testa negrissima con li denti candidissimi. Se dice non ge essere littera nisuna sculpita. Ancora non ho ben inteso al presente la misura nella petra de che sorte sia.


Sabato adì 28 mazo.
Questo dì s’è cavato in Maraldo denanti alla casa de Zan Francesco Feravante al incontro della fontana dove hano atrovato una bella sepultura, come appare in questo adì 26 ditto, ge hano atrovato tre altre belle prede che erano sotto la detta sepultura zioè una grande braza 3 ½ longo et larga braza 2 ½ et grosa oncie 7 senza littere e de bello marmore biancho e de sotto overo al pare ge n’era doe una con certe littere sculpite et uno intaglio de uno homo dalla cintura in suxo; in l’altra non ge nula suxo et ge n’è delle altre da cavare. Come saprò quello che dice le littere lo notarò in questo analle piacendo a Dio.
Le littere stano in questo modo SEX. ALLIUS L. F. che vole dire Lucii filius.
Item adì 29 detto ge ne hano atrovato 4 altre prede in fra le quali una granda come è la preda rengadora de Modena et de preda fina rotta in dui peci con doe bele teste sculpite una de homo et una de dona senza lettere e le altre 3 picole senza lettere; tutte erano sotto il portico e grondale del predetto Zan Francesco Feravante.

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