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Tu sei qui: Portale Approfondimenti La storia delle scoperte Il medioevo e il rinascimento

Il medioevo e il rinascimento

leoni duomo

Il primo riferimento diretto a recuperi di materiali edilizi di età romana ci perviene attraverso un’antica cronaca modenese in cui si cita il rinvenimento di due leoni in pietra, avvenuto nell’anno 1209, nei pressi della via Emilia a Borgo Saliceto. Risparmiati dalla distruzione, i due leoni corrispondono con tutta probabilità a quelli che oggi fiancheggiano il portale maggiore del Duomo e testimoniano, in una fase ormai avanzata dei lavori per la fabbrica della cattedrale, un richiamo esplicito alle glorie dell’antichità classica.La riscoperta della città antica, iniziata nel medioevo attraverso il recupero via via più consapevole dei marmi antichi, diventa in età rinascimentale fonte di ispirazione per una rivalutazione integrale degli ideali e dei modelli del mondo classico. In questo periodo gli scavi per l’edificazione della cinta muraria cittadina mettono in luce sulla via Emilia a ovest della città, all’altezza di Largo Aldo Moro, numerosi sarcofagi in marmo di età romana. L’interesse per questi ritrovamenti si scatena presso le famiglie nobiliari che li trasformano in sepolture per la propria casata, stabilendo un prestigioso legame con il mondo classico. Le antiche “arche” vennero quindi trasferite all’interno o nei pressi della cattedrale, sulla cui facciata già da anni si potevano ammirare due grandi sarcofagi in marmo portati in superficie in occasione degli scavi per l’edificazione delle mura trecentesche della città: quelli di Bruttia Aureliana e di Appeiena Philumene. Portale Maggiore, descritto dalla cronaca di Tommasino de Bianchi, è confermato dalla presenza di un’apertura rettangolare sul retro dei due monumenti. 

 

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